Una posizione in classifica di cui non vantarsi per la nostra bella Italia per ciò che concerne le aggressioni di malware e ransomware. Risultiamo, infatti, rispettivamente in ottava ed undicesima posizione in classifica.

Se da un lato ci sono gli errati comportamenti umani che consentono tali aggressioni dall’altro rileviamo la quasi totale assenza di prevenzione per le aziende e gli studi professionali che non si preoccupano di erigere le necessarie barriere all’ingresso per questi software maliziosi.

Una di queste è il firewall hardware che si interpone tra il router della connessione ad internet e il resto della rete aziendale. Il firewall, infatti, agirà da filtro contenuti per il traffico che riesce ad intercettare diminuendo di molto la probabilità di infezione. Non è uno strumento infallibile, ovviamente, ma riesce a mitigare il passaggio di questi software che approfittano della fragilità umana come la distrazione, o l’ansia che nasce per presunte violazioni che arrivano tramite email. Insomma, i creatori di questi software sono anche degli abili psicologi.

Russia, Cina e Stati Uniti le principali nazioni dedite alla produzione di software virali.

Vogliamo davvero dargliela vinta ?