“E’ meglio fingersi acrobati che sentirsi dei nani”, recita un verso di una famosa canzone di Renato Zero, e in tempi di post pandemia la nostra pubblica istruzione sceglie la strada più semplice: decide di rivolgersi ai giganti del web per gestire la propria infrastruttura per la didattica a distanza. Capita, quindi, che i bimbi di 6 anni che devono entrare in prima elementare abbiano già un’email Google o Microsoft e che i loro dati e profili inizino già adesso ad essere tracciati.  

 

Le scuole hanno quasi tutte delle risorse interne e la nostra domanda è: perché non usare queste risorse per progettare una propria rete, uno o più server locali se dotati di ottima connettività o in cloud per avere alte prestazioni, per tenere lezioni online, gestire i propri siti internet e quelli dei progetti studenteschi, di aprire email per conto degli alunni, con relativo aumento del prestigio dell’istituto ? 

La nostra soluzione

Noleggiare uno o più server presso datacenter italiani o europei, dotati di tutte le certificazioni di alto livello per sicurezza e prestazioni, con connettività adeguata e adattabile alle necessità in modo da garantire tutti gli accessi contemporanei necessari ad un costo abbordabile per gli istituti scolastici di un certo livello. 

Sul server è installato Proxmox, un sistema di virtualizzazione che offre la possibilità di configurare più macchine virtuali, quelle che occorrono per erogare i diversi servizi come la posta elettronica, la condivisione dei file, la videocomunicazione. 

Una configurazione tipo, di solito, prevede: 

 

  • VM #1: Il firewall NethSecurity, ad esempio, che gestisce tutta la rete delle macchine virtuali;
  • VM #2: Jitsi / Big Blue Button per le video-lezioni o riunioni;
  • VM #3: Seconda macchina virtuale con Jitsi / Big Blue Button di backup nel caso la prima avesse problemi o se ci fossero necessità di un maggior numero di utenti;
  • VM #4: ISPConfig, un software OpenSource che consente la gestione di un server web con tutti i relativi servizi per poter ospitare i propri siti web realizzati con i principali CMS (es. WordPress, Joomla, …), ottenendo delle prestazioni nettamente superiori alle solite alternative più blasonate che ospitano centinaia di siti web su macchine condivise.
  • VM #5: Nextcloud per la condivisione dei file (documenti, immagini, audio e video) in maniera semplice e strutturata seguendo le logiche dei permessi utente che verranno concordate: finalmente i progetti di istituto avranno vita facile! Non solo, tutti i file, anche quelli riservati, sono memorizzati su server di proprietà nel pieno rispetto del GDPR.

I costi ? Flessibili e abbordabili soprattutto se le risorse interne alla scuola sono in grado di gestire gli aspetti organizzativi e tecnici di queste soluzioni avanzate, avendo comunque la possibilità, in ogni momento, di ricorrere ad imprese locali con le competenze necessarie per la consulenza e soddisfazione delle richieste. In quest’ultimo caso si aiuta anche l’economia locale, favorendo la crescita di imprese e professionisti anziché contribuire all’arricchimento dei soliti giganti tecnologici che sfruttano modelli economici e meccanismi “furbeschi” per aumentare i loro guadagni.

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